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Sabato 12 agosto, dopo giorni di pioggia (accidenti!) e mille incertezze (ci siamo o non ci siamo?), sulla piazza di Cogne, non ci siamo trovati in tanti.
Pochi ma buoni, si dice.
C'era Alberto da Bologna, grande tecnica in discesa, ottima tecnologia su bici figa e buona gamba, che pedalava "pipa e giornale" liberando e controllando a tratti la sua grinta con l'accompagnatore race Filippo Blanc.
C'era Enrico da Ferrara, che pedalava e raccontava degli esordi della mountain bike, pedalava e rifletteva sui cambiamenti di vita e di approccio allo sport, pedalava e si godeva i panorami mozzafiato e il fresco delle nostre montagne. Ma avrebbe voluto goderseli di più.
E c'era anche Tiziano da Aosta, un amico ormai di Cogne e dei test day, che sta cercando di individuare cosa non gli consente in discesa di essere veloce come in salita. Quando avrà capito cosa lo blocca non lo fermerà più nessuno (e allora forse è meglio se non lo capisce...). Battute a parte: lezioni di guida prenotate!
Filippo con discrezione, gentilezza ed eleganza guidava, rispondeva (alle domande e alle sfuriate muscolari di chi poteva farle...), controllava che arrivassimo tutti.
Io che conoscevo il percorso, ma proprio non ne avevo, cercavo di non farmi aspettare troppo.
Alla fine dei 43 chilometri e quattro ore a zonzo per il Parco (giochi più che del GranParadiso) aperitivo / pranzo offerto da Enrico camperista oltre che biker.
Quando tra i racconti di aneddoti e i consigli dei valdostani per il prosieguo delle vacanze abbiamo capito, ancora una volta, come quella dei biker sia una famiglia e di come pedalare insieme leghi fortemente.
Giuliana